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E’ il 4 febbraio del 2004: a Cambridge, in Massachusetts, Mark Zuckerberg lancia Facebook, anzi “Thefacebook.com”.

Come è arrivato a farlo e dove è arrivato oggi?

Ripercorriamo le tappe salienti della piattaforma social dalla grande “F” blu, che – nonostante i vari “Ho sentito dire che è morto” – continua a vivere.

2003

Tale Mark Zuckerberg, giovane studente di Harvard, lancia Facemash. Seduto davanti al suo computer, ha un’idea: creare un sito dove caricare tutte le foto degli studenti del college. Chi si iscrive può votare la preferita tra due foto selezionate casualmente dal sistema e scegliere così lo studente più popolare. Nonostante i meccanismi di hackeraggio usati da Zuckerberg – pagati con sei mesi di sospensione – ecco il primo bingo: nel giro di 4 ore di attività, Facemash attira 450 visitatori e 22.000 click sulle foto.

2004

Il successo ottenuto da Facemash convince Zuckerberg a proseguire nell’idea di offrire uno strumento agli studenti di Harvard per socializzare. Nel gennaio del 2004, registra così il dominio “Thefacebook.com”. Il successo è praticamente immediato: la maggior parte degli studenti di Harvard corre ad iscriversi.

Zuckerberg “non aveva fatto altro” che portare online il concetto di socializzazione, rendendo virtuale quell’elenco che le università degli Stati Uniti distribuiscono all’inizio dell’anno accademico per aiutare gli iscritti a fare amicizia tra loro, un annuario composto dagli studenti dell’università con tanto di nome e fotografia. (da qui il nome Facebook, in Italia spesso storpiato come “Faccia libro”, ndr)

L’interfaccia era diversa, ma a dominare era già il colore blu: ha inizio così la storia del social network più visitato al Mondo e che ha cambiato per sempre la storia del web.

2005

In solo un anno e grazie all’aiuto di investimenti esterni, Zuckerberg riesce ad acquistare il dominio “facebook.com”, trasformando quindi Thefacebook in Facebook. Non più solo Harvard: la piattaforma si apre ad altre scuole della zona di Boston, della Ivy League e della Stanford University, fino ad allargarsi a tutti coloro che possiedono una casella di posta elettronica con un dominio universitario.

2006

Nasce il “News Feed”, che mostrava le modifiche ai profili, gli eventi, i compleanni e gli update degli utenti.

2007

Facebook ormai ha iniziato ad espandersi nel resto del mondo; le quotazioni salgono in fretta, tanto che anche Microsoft decide di investire nel social network. È nel 2007 che nascono le “Pagine”: il social network si apre definitivamente ad aziende e organizzazioni offrendo uno strumento organico ed editorial per entrare nel News Feed.

2008

È boom di iscrizioni in Italia: nel mese di agosto si contano oltre 1 milione e 300 mila visite.

2009

Nasce Edgerank, l’algoritmo che determina la visibilità di un post basandosi sul rapporto tra Affinity, Weight e Time Decay.

2010

Fa il suo debutto il tasto “Mi Piace” che diventa ben presto una vera e propria icona del social network.

2012

Facebook introduce l’advertising per le Pagine con i featured posts.

Nello stesso anno, due importanti acquisizione: il noto social network fotografico Instagram diventa di proprietà di Facebook; stessa sorte anche per Glancee, piattaforma social che unisce utenti per vicinanza geografica e compatibilità di interessi, fondata da due italiani, Andrea Vaccari e Andrea Tretti

2013

Viene introdotto il nuovo algoritmo, che scalza Edgerank (pur mantenendo qualche elemento): il nuovo meccanismo porta ben 100 valori di influenza, tra cui  lo Story Bumping (visibilità nel tempo ai contenuti con più interazioni, anche se più vecchi) e Last Actor (viene dato peso alle 50 interazioni più recenti in modo da privilegiare successivamente i contenuti provenienti dagli “attori” (amici o pagine) con i quali si è interagito più frequentemente nel recente passato. Inoltre, il News Feed mostra più contenuti degli amici a discapito di quelli organici delle Pagine.

2014

Mark Zuckerberg annuncia l’acquisizione anche di WhatsApp, applicazione di messaggistica istantanea per sistemi mobili. Facebook è ormai un ecosistema, composto dalla triade: Facebook, Instagram e Whatsapp.

2017

Viene lanciato Facebook Watch, che ospita una gamma di contenuti originali ma anche i format della TV, sia dal vivo che registrati. L’obiettivo è unire la personalizzazione e la condivisione di un servizio di streaming on line.

2019

Zuckerberg annuncia Facebook Pay: la piattaforma debutta nel sistema dei pagamenti digitali per fare acquisti, donazioni o trasferire denaro. Facebook Pay è destinato agli utenti che usano l’ecosistema di app della società guidata da Zuckerberg, cioè Facebook, Messenger, Instagram e WhatsApp.

I dati dell’ultimo trimestre del 2019 segnalano che Facebook ha raggiunto i 2,5 miliardi di utenti mensili e 1,66 miliardi di utenti attivi al giorno.

Ad oggi Facebook è sempre più una piattaforma pubblicitaria: reach rules, ovvero è la copertura a essere la regina. Per raggiungerla, occorrono investimenti pubblicitari: sono la conditio sine qua non. L’epoca delle vanity metrics (mi piace, commenti, condivisioni) è parzialmente finita: un approccio meramente editoriale e ricorsivo non è più funzionale, perché gli utenti non vengono raggiunti dai contenuti organici. Ciò non toglie che il contenuto sia di importanza fondamentale, per essere attrattivi in un mare magnum pubblicitario: qui entra in gioco l’engagement, inesorabile giudice di cosa influenzi e cosa no.

 

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